domenica 11 dicembre 2011
Problemi con la posta elettronica
a causa del persistere di problemi della casella di posta elettronica, si rinvia di 24 ore la consegna degli elaborati per l'ammissione al recupero del modulo 2. La consegna potrà altresì avvenire cartacea alle ore 8 di martedì 13 dicembre 2011.
martedì 29 novembre 2011
Ponti mobili
Dopo la bella chiacchierata di questa mattina sui ponti mobili ecco alcuni link che vi possono far capire il loro funzionamento..
http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_mobile
http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_mobile
Altri esercizi..
Anche questi da svolgersi e consegnare entro la scadenza indicata nei post precedenti.. buon lavoro :)
1. Un corpo viene fatto ruotare a 3000 rpm costanti nel tempo. Sapendo che la distanza del corpo dal centro di rotazione è pari a un metro, si valutino i moduli della velocità angolare, della velocità periferica, dell’accelerazione tangenziale, dell’accelerazione centripeta e lo spazio angolare percorso dal corpo. Per il calcolo dello spazio angolare si assuma un tempo di 10 minuti.
2. Una barca deve attraversare un canale rettilineo in favore di corrente. La velocità dell’acqua nel canale è orientata dal basso verso l’alto ed è pari a 1 m/s, la distanza tra le sponde è di 50 metri, la velocità della barca è perpendicolare alla velocità dell’acqua, orientata dalla sponda sinistra a quella destra, e vale 0,5 m/s. Si valutino la distanza verticale tra il punto di partenza e il punto di approdo, il valore della velocità assoluta, la distanza diagonale tra il punto di partenza e il punto di approdo, il tempo impiegato nel passare tra il punto di partenza e quello di approdo, l’angolo di inclinazione della velocità totale rispetto all’orizzontale.
3. Un corpo che si muove di moto circolare uniforme lungo una circonferenza di diametro pari a 5 metri, ha una velocità di 500 rpm. Valutare la frequenza del moto armonico che si genera lungo l’orizzontale, i valori della velocità e dell’accelerazione di un punto che si muove di moto armonico lungo l’asse orizzontale della circonferenza stessa, quando l’angolo tra il raggio e l’orizzontale è di 30°.
1. Un corpo viene fatto ruotare a 3000 rpm costanti nel tempo. Sapendo che la distanza del corpo dal centro di rotazione è pari a un metro, si valutino i moduli della velocità angolare, della velocità periferica, dell’accelerazione tangenziale, dell’accelerazione centripeta e lo spazio angolare percorso dal corpo. Per il calcolo dello spazio angolare si assuma un tempo di 10 minuti.
2. Una barca deve attraversare un canale rettilineo in favore di corrente. La velocità dell’acqua nel canale è orientata dal basso verso l’alto ed è pari a 1 m/s, la distanza tra le sponde è di 50 metri, la velocità della barca è perpendicolare alla velocità dell’acqua, orientata dalla sponda sinistra a quella destra, e vale 0,5 m/s. Si valutino la distanza verticale tra il punto di partenza e il punto di approdo, il valore della velocità assoluta, la distanza diagonale tra il punto di partenza e il punto di approdo, il tempo impiegato nel passare tra il punto di partenza e quello di approdo, l’angolo di inclinazione della velocità totale rispetto all’orizzontale.
3. Un corpo che si muove di moto circolare uniforme lungo una circonferenza di diametro pari a 5 metri, ha una velocità di 500 rpm. Valutare la frequenza del moto armonico che si genera lungo l’orizzontale, i valori della velocità e dell’accelerazione di un punto che si muove di moto armonico lungo l’asse orizzontale della circonferenza stessa, quando l’angolo tra il raggio e l’orizzontale è di 30°.
martedì 15 novembre 2011
Riflessioni sulla progettazione
Ciao a tutti,
Questa sera, mentre ragionavo intorno alla progettazione di organi meccanici ed ai metodi di calettamento albero-mozzo, sono incappato in questa immagine:

Da quanto si può vedere, l'albero si è fratturato in prossimità dell'intaglio di profondità t1 della cava per l'organo di calettamento, dando segni di frattura per fatica ed effetto intaglio, proprio in quella che è la sezione più sollecitata.
Dopo alcuni ragionamenti in aula, noi siamo giunti a dire che l'albero si è probabilmente rotto proprio per un errore di progettazione.
Molto probabilmente il progettista ha assunto come dimensione diametrale dell'albero quella calcolata a flesso-torsione, senza tenere conto della necessaria maggiorazione dovuta all'intaglio della cava per l'organo di collegamento con il mozzo della turbina..
Voi che ne pensate?
Questa sera, mentre ragionavo intorno alla progettazione di organi meccanici ed ai metodi di calettamento albero-mozzo, sono incappato in questa immagine:
Da quanto si può vedere, l'albero si è fratturato in prossimità dell'intaglio di profondità t1 della cava per l'organo di calettamento, dando segni di frattura per fatica ed effetto intaglio, proprio in quella che è la sezione più sollecitata.
Dopo alcuni ragionamenti in aula, noi siamo giunti a dire che l'albero si è probabilmente rotto proprio per un errore di progettazione.
Molto probabilmente il progettista ha assunto come dimensione diametrale dell'albero quella calcolata a flesso-torsione, senza tenere conto della necessaria maggiorazione dovuta all'intaglio della cava per l'organo di collegamento con il mozzo della turbina..
Voi che ne pensate?
Altri esercizi, stessa scadenza
1. Un corpo si muove con moto uniforme alla velocità di 54 km/h; quanto tempo impiega per percorrere 700 m?
2. Un veicolo parte da fermo e, con moto uniformemente accelerato raggiunge dopo 30 s la velocità di 90 km/h. determinare il valore dell’accelerazione.
3. Un grave, inizialmente in quiete,viene lanciato verticalmente verso l’alto e ricade a terra dopo aver raggiunto un’altezza di 20 m. In che istante e con quale velocità raggiunge il suolo? Rappresentare i grafici s/t, v/t e a/t. Si ipotizzi di essere nel vuoto.
4. Due corpi, iniziando a muoversi contemporaneamente, seguono la stessa traiettoria con moto uniformemente accelerato; le rispettive accelerazioni valgono 1,5 e 2,5 m/s^2.
Dopo quanto tempo essi saranno distanziati di 100 m?
Si rappresenti graficamente il fenomeno in coordinate v/t e s/t
5. Un’auto si muove di moto rettilineo uniforme con una velocità di 65 km/h a partire da un punto A, distante dal punto B 5,50 km. Una seconda automobile parte 5 min dopo da un punto B e si muove verso la prima con una velocità di 80 km/h.
Quando e a quale distanza la seconda automobile raggiungerà la prima?
Rappresentare il fenomeno in coordinate s/t
6. Un cannone, posto su un piano orizzontale, spara un proiettile. Sapendo che tale proiettile raggiunge la massima altezza dopo 60 secondi e che tale altezza corrisponde a 9 km, calcolare la gittata, le componenti della velocità di sparo lungo la verticale e lungo l’orizzontale, il tempo impiegato per colpire l’obiettivo, la gittata, la velocità di sparo e l’angolo di inclinazione del cannone rispetto alla verticale al momento dello sparo. (Suggerimento: ragionare sul triangolo degli spazi)
2. Un veicolo parte da fermo e, con moto uniformemente accelerato raggiunge dopo 30 s la velocità di 90 km/h. determinare il valore dell’accelerazione.
3. Un grave, inizialmente in quiete,viene lanciato verticalmente verso l’alto e ricade a terra dopo aver raggiunto un’altezza di 20 m. In che istante e con quale velocità raggiunge il suolo? Rappresentare i grafici s/t, v/t e a/t. Si ipotizzi di essere nel vuoto.
4. Due corpi, iniziando a muoversi contemporaneamente, seguono la stessa traiettoria con moto uniformemente accelerato; le rispettive accelerazioni valgono 1,5 e 2,5 m/s^2.
Dopo quanto tempo essi saranno distanziati di 100 m?
Si rappresenti graficamente il fenomeno in coordinate v/t e s/t
5. Un’auto si muove di moto rettilineo uniforme con una velocità di 65 km/h a partire da un punto A, distante dal punto B 5,50 km. Una seconda automobile parte 5 min dopo da un punto B e si muove verso la prima con una velocità di 80 km/h.
Quando e a quale distanza la seconda automobile raggiungerà la prima?
Rappresentare il fenomeno in coordinate s/t
6. Un cannone, posto su un piano orizzontale, spara un proiettile. Sapendo che tale proiettile raggiunge la massima altezza dopo 60 secondi e che tale altezza corrisponde a 9 km, calcolare la gittata, le componenti della velocità di sparo lungo la verticale e lungo l’orizzontale, il tempo impiegato per colpire l’obiettivo, la gittata, la velocità di sparo e l’angolo di inclinazione del cannone rispetto alla verticale al momento dello sparo. (Suggerimento: ragionare sul triangolo degli spazi)
martedì 8 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
Recupero modulo 2: Moti nel piano
Data e orario ultimi utili per consegna esercitazioni: domenica 11 dicembre ore 23:59
Si svolgano i seguenti esercizi avendo cura di spiegare il ragionamento effettuato:
1. Due biglie sono lanciate da uno stesso punto con velocità v1=2,8 m/s e v2=1,58 m/s costanti. Sapendo che l’angolo di lancio della prima biglia, rispetto ad un asse x orizzontale orientato da sinistra verso destra, è pari a 13° e che l’angolo tra i vettori velocità è di 25°, valutare la distanza tra le biglie quando è trascorso un tempo di 5 minuti; valutare la risultante dei vettori velocità e spazio lungo l’asse x e la risultante dei vettori velocità e spazio lungo un asse y ad esso perpendicolare ed orientato dal basso verso l’alto. E’ richiesto di porre l’origine degli assi in un punto ben disposto ed è richiesta l’ipotesi di moto rettilineo uniforme per la traiettoria delle due biglie.
Al termine dell'esercizio tracciare i grafici qualitativi di velocità e spazio di ciascuna biglia in funzione del tempo.
2. Due corpi A e B sono lanciati verticalmente verso l’alto; il primo con velocità iniziale di 30 m/s, il secondo dopo 2 secondi dalla partenza del primo corpo. Determinare la velocità iniziale da imprimere a B perché incontri A a metà dell’altezza massima dallo stesso raggiunta. Determinare il tempo necessario a B per raggiungere A. Tracciare i grafici qualitativi di spazio, velocità e accelerazione in funzione del tempo per il solo corpo A.
3. Un corpo, lanciato verticalmente verso l’alto, torna al punto di partenza dopo un tempo di 15 secondi. Determinare la velocità iniziale di lancio e l’altezza massima raggiunta dal corpo.
4. Una sfera rotola lungo un piano inclinato, percorrendo 80 metri in 5 secondi. Determinare l’accelerazione, determinare il tempo impiegato per raggiungere una velocità di 4,5 m/s, determinare il tempo impiegato per percorrere i primi 20 metri, determinare l’inclinazione del piano nell’ipotesi che lo stesso si trovi sulla terra. Si facciano le opportune ipotesi iniziali in merito alle condizioni di partenza e si tracci il grafico spazio-tempo del moto.
5. Due corpi, inizialmente fermi, iniziano a muoversi contemporaneamente. Seguono la stessa traiettoria con moto uniformemente accelerato; se le accelerazioni valgono 3 m/s^2 e 7 m/s^2, dopo quanto tempo i corpi saranno distanziati di 89 metri? Valutare il tempo che intercorre nel caso in cui la seconda accelerazione sia di -7 m/s^2.
6. Un mobile deve essere spostato da un punto all’altro di grande capannone. Compie i seguenti spostamenti: AB=20 m con moto rettilineo uniformemente accelerato con accelerazione di 3 m/s^2; BC=12 metri con moto rettilineo uniforme; CD con moto decelerato fino a fermarsi in 5 secondi. Determinare la velocità del moto rettilineo uniforme, lo spazio di frenata e l’accelerazione di frenata. Tracciare il grafico del moto nei piani cartesiani velocità-tempo e spazio-tempo
Nota: il simbolo ^2 nell'unità di misura sta ad indicare il quadrato dell'unità di misura che lo precede: esempio 7 m/s^2 indicano un'accelerazione di 7 metri al secondo quadrato.
Prossima pubblicazione di altri lavori da fare entro mercoledì 9 novembre..
Si svolgano i seguenti esercizi avendo cura di spiegare il ragionamento effettuato:
1. Due biglie sono lanciate da uno stesso punto con velocità v1=2,8 m/s e v2=1,58 m/s costanti. Sapendo che l’angolo di lancio della prima biglia, rispetto ad un asse x orizzontale orientato da sinistra verso destra, è pari a 13° e che l’angolo tra i vettori velocità è di 25°, valutare la distanza tra le biglie quando è trascorso un tempo di 5 minuti; valutare la risultante dei vettori velocità e spazio lungo l’asse x e la risultante dei vettori velocità e spazio lungo un asse y ad esso perpendicolare ed orientato dal basso verso l’alto. E’ richiesto di porre l’origine degli assi in un punto ben disposto ed è richiesta l’ipotesi di moto rettilineo uniforme per la traiettoria delle due biglie.
Al termine dell'esercizio tracciare i grafici qualitativi di velocità e spazio di ciascuna biglia in funzione del tempo.
2. Due corpi A e B sono lanciati verticalmente verso l’alto; il primo con velocità iniziale di 30 m/s, il secondo dopo 2 secondi dalla partenza del primo corpo. Determinare la velocità iniziale da imprimere a B perché incontri A a metà dell’altezza massima dallo stesso raggiunta. Determinare il tempo necessario a B per raggiungere A. Tracciare i grafici qualitativi di spazio, velocità e accelerazione in funzione del tempo per il solo corpo A.
3. Un corpo, lanciato verticalmente verso l’alto, torna al punto di partenza dopo un tempo di 15 secondi. Determinare la velocità iniziale di lancio e l’altezza massima raggiunta dal corpo.
4. Una sfera rotola lungo un piano inclinato, percorrendo 80 metri in 5 secondi. Determinare l’accelerazione, determinare il tempo impiegato per raggiungere una velocità di 4,5 m/s, determinare il tempo impiegato per percorrere i primi 20 metri, determinare l’inclinazione del piano nell’ipotesi che lo stesso si trovi sulla terra. Si facciano le opportune ipotesi iniziali in merito alle condizioni di partenza e si tracci il grafico spazio-tempo del moto.
5. Due corpi, inizialmente fermi, iniziano a muoversi contemporaneamente. Seguono la stessa traiettoria con moto uniformemente accelerato; se le accelerazioni valgono 3 m/s^2 e 7 m/s^2, dopo quanto tempo i corpi saranno distanziati di 89 metri? Valutare il tempo che intercorre nel caso in cui la seconda accelerazione sia di -7 m/s^2.
6. Un mobile deve essere spostato da un punto all’altro di grande capannone. Compie i seguenti spostamenti: AB=20 m con moto rettilineo uniformemente accelerato con accelerazione di 3 m/s^2; BC=12 metri con moto rettilineo uniforme; CD con moto decelerato fino a fermarsi in 5 secondi. Determinare la velocità del moto rettilineo uniforme, lo spazio di frenata e l’accelerazione di frenata. Tracciare il grafico del moto nei piani cartesiani velocità-tempo e spazio-tempo
Nota: il simbolo ^2 nell'unità di misura sta ad indicare il quadrato dell'unità di misura che lo precede: esempio 7 m/s^2 indicano un'accelerazione di 7 metri al secondo quadrato.
Prossima pubblicazione di altri lavori da fare entro mercoledì 9 novembre..
Terza A elettronici ITIS Biella - Work in progress
Buongiorno a tutti,
Eccomi di nuovo a scrivere per il mio lavoro di insegnante..
Dedico questo post iniziale ai giovani della terza elettronici, classe che ho il piacere di avere tra quelle in cui insegno.
Abbiamo condiviso questa prima parte di anno scolastico insieme e, prima di iniziare il recupero, mi piacerebbe conoscere alcune criticità che emergono in vuoi durante le spiegazioni.
Il prossimo post a breve, con i testi degli elaborati da produrre in vista delle prove di recupero e le relative date di consegna.
Ricordo a tutti che sono ammesse anche risposte fornite via mail all'indirizzo di cui tutti siete in possesso..
Buon lavoro
Eccomi di nuovo a scrivere per il mio lavoro di insegnante..
Dedico questo post iniziale ai giovani della terza elettronici, classe che ho il piacere di avere tra quelle in cui insegno.
Abbiamo condiviso questa prima parte di anno scolastico insieme e, prima di iniziare il recupero, mi piacerebbe conoscere alcune criticità che emergono in vuoi durante le spiegazioni.
Il prossimo post a breve, con i testi degli elaborati da produrre in vista delle prove di recupero e le relative date di consegna.
Ricordo a tutti che sono ammesse anche risposte fornite via mail all'indirizzo di cui tutti siete in possesso..
Buon lavoro
mercoledì 22 giugno 2011
Il portiere: scelta, formazione, fasi dell’allenamento specifico in sede di formazione nel ruolo. Analisi del lavoro di un club a livello giovanile
INTRODUZIONE
L’idea di produrre una progressione didattica per il portiere di pallamano non è nuova, ma quello che in questo project work verrà sviluppato vuole essere una sperimentazione valutando anche ciò che accade all’esterno del mondo dell’handball.
In questo lavoro intendo partire dalla base di atleti e di tecnici che risponderanno ai questionari allegati, dalla cui elaborazione avrà luogo lo sviluppo definitivo di una breve progressione didattica.
Il lavoro non vuole quindi essere unicamente un elenco di esercitazioni, ma nasce dall’esigenza di mettere al centro dell’attenzione l’atleta e le sue capacità. E’ infatti compito del tecnico mettere al centro delle attenzioni l’atleta in quanto questo è alla base delle relazioni tra me e l’altro. “Secondo Hegel l’uomo è sociale perche la sua identità è legata al riconoscimento da parte dell’altro. Ciascuno mette addirittura in una lotta mortale la propria vita perché e purchè l’altro, gli altri lo riconoscano” ed anche perché “se si riconosce la centralità della relazione tra il soggetto e l’educatore il cuore della pedagogia non si colloca né nella teoresi né nella poiesi, ma nella razionalità pratica” ovvero nell’agire bene in situazione. Siccome però quest’ultimo evento non prescinde dalla conoscenza teorica, dalla conoscenza data dall’esperienza, si potranno sì utilizzare gli altri due tipi di razionalità classica, prestando però molta attenzione al loro utilizzo nella situazione specifica data dall’unicità del soggetto o dei soggetti che si hanno di fronte.
Non sempre infatti ciò che è teoricamente giusto o ha sempre funzionato, può funzionare nel caso specifico che è invece unico.
Troppo spesso, soprattutto nelle società italiane meno organizzate, il portiere è poco seguito, senza però che i tecnici diminuiscano le aspettative su di esso. Questa situazione è stata da me spesso osservata negli anni in cui ho avuto la possibilità di allenare ed a volte ero proprio io, a dovermi mettere in gioco quale preparatore dei portieri per evitare ciò che una situazione di percezione d’abbandono da parte dell’atleta spesso comporta: tensioni inutili ed evitabili tra tecnico e atleti.
Durante la mia carriera di allenatore ho pure osservato che molte volte la squadra non ha fiducia in quello che è l’ultimo baluardo difensivo ed il primo attaccante, sebbene il portiere sia stato accuratamente scelto dal tecnico sulla base di determinati parametri.
In questo lavoro si vorrebbero quindi se non evitare totalmente, quantomeno diminuire tali spiacevoli situazioni.
E’ inoltre noto che, soprattutto a livello base, siano trascurati alcuni accorgimenti che potrebbero rendere il portiere migliore di quanto non possa essere per sue caratteristiche antropometriche.
L’uso del tuffo sullo stile del portiere di calcio potrebbe in effetti risultare utile in alcuni casi, quali ad esempio quelli di portieri di bassa statura e che quindi fanno molta fatica a raggiungere gli angoli opposti alla loro posizione, ma molto più utile potrebbe risultare il recupero palla dopo una parata con palla rimbalzante o rotolante nell’area di porta, per fare ciò credo potrebbe essere utile sfruttare anche conoscenze e competenze proprie della disciplina del calcio.
Ritengo inoltre che l’uso delle tecniche fin qui esposte possa contribuire ad aumentare l’autostima del portiere e con questa anche il necessario rapporto di fiducia che si deve instaurare con i giocatori di campo ed il tecnico.
Essenza della pallamano è infatti il lanciare, il correre e l’intercettare, ma per un portiere il correre si trasforma in qualità differenti e tipiche proprio del recupero della palla nel modo più efficace possibile.
Nelle pagine che seguono saranno quindi analizzate le osservazioni emerse in sede di ricerca, per poi giungere a delle conclusioni comuni che possano permettere lo svolgimento di una progressione didattica che sia il più completa possibile e che possa quindi abbracciare più filosofie di gioco possibili.
Non saranno invece troppo esaminate le parti di preparazione fisica del portiere, che invece sono e restano specifiche del singolo sport e principalmente funzione della frequenza e del tipo di parata.
A tal proposito potrebbe essere infatti importante valutare di fare un analisi delle fonti energetiche a livello muscolare, impegnate dai portieri nei rispettivi sport praticati ed un'analisi accurata dei distretti muscolari impegnati nell'azione tecnica che risulta necessaria per contrastate determinate azioni avversarie. Ovvero, per esempio, un portiere di calcio ha, fra le altre, una caratteristica peculiare: il tempismo dell'uscita su cross, presa alta, e su i piedi dell'avversario dunque utilizzo di distretti muscolari specifici; il portiere di pallamano non ha l'uscita sui piedi dell'attaccante ma un'uscita a pelle d'orso o mezza pelle d'orso con l'interessamento di distretti muscolari che si sono deputati alla traslocazione in avanti, ma anche ad una azione verso l'alto dunque, facendo un'analisi più approfondita, in comune hanno solo un'azione coordinativa raffinata a livello di sistema nervoso: nella scelta del tempo esecutivo ma non assonanze di esecuzione meccanica simili e contemporanee.
Da questi esempi si nota come, volendo troppo approfondire i singoli gesti tecnici, il tempo necessario per lo svolgimento del lavoro risulterebbe eccessivo e pertanto si è scelto di limitarsi alla sola realizzazione della progressione didattica tesa all’insegnamento corretto del gesto tecnico da utilizzarsi nelle diverse situazioni di parata, oltre che naturalmente ad alcuni accorgimenti tattici tali da migliorare la collaborazione con i giocatori di campo.
La valutazione di quanto può accadere in altri sport, potrebbe permettere di giungere a delle idee utilizzabili nella costruzione delle esercitazioni tipiche di un allenamento per portieri.
I QUESTIONARI E IL LAVORO DI INDAGINE PERSONALE SUL CAMPO
L’idea di realizzare un questionario, con domande comuni a tutti gli sport, è nata dall’esigenza effettiva di stabilire punti di partenza comuni a più discipline, salvo poi metterne in evidenza anche le specificità mediante un minimo di esperienza visiva sul campo, sia per quanto riguarda le tecniche di allenamento, sia per quanto riguarda altri aspetti del ruolo.
I questionari, preceduti da lettera di presentazione, sono stati realizzati con domande aperte e inviati a portieri e tecnici delle discipline di pallamano, calcio a cinque, hockey ghiaccio e calcio.
Va sottolineato come si sia fatta la scelta di utilizzare domande aperte, a volte generiche ed a volte specifiche, in modo tale da percepire e raccogliere le opinioni personalizzate.
Il lavoro di sintesi, è stato quindi piuttosto elaborato, ma ha permesso di giungere a delle conclusioni tali da realizzare un lavoro più approfondito.
Unito al lavoro di raccolta dei questionari c’è stato da parte mia un approfondimento sul campo.
Ho infatti avuto la possibilità di assistere personalmente ad allenamenti di Sabatino Nese, preparatore dei portieri del Novara Calcio, e dell’HC Varese presso il pala ghiaccio della città lombarda.
Al termine della gara di Champions League tra Kadetten e Montpellier, ho inoltre ottenuto un’intervista con Remo Quadrelli, portiere della nazionale svizzera di pallamano.
Dall’analisi dei questionari restituiti appare sin da subito evidente, come nella specificità del ruolo sia fondamentale che il portiere abbia grandi doti psicologiche e possa presentare leadership sulla difesa.
Altra caratteristica comune a tutte le discipline appare evidente che sia il fatto che il portiere non sia più scelto veramente dal tecnico, ma che si “scelga da solo”.
Per meglio chiarire questo concetto, tutti i tecnici e gli atleti intervistati sono concordi con il fatto che il ruolo del portiere si specializzi sin dalla giovane età in quanto non sono molti coloro che scelgono di giocare a difesa della porta.
Da tale analisi, approfondendo il problema, si può senza dubbio affermare che la scelta del ruolo è solitamente determinata dalla necessità di uno stare bene con se stessi, per l’appunto un divertirsi, tra i pali.
Questo stare bene con se stessi è parte fondamentale della pedagogia e della razionalità classica.
La scelta di fare il portiere, dalle mie osservazioni appare evidente nascere, oltre che da un’innata capacità di leadership, anche dalla necessità di voler raggiungere una posizione da leader all’interno del gruppo.
E’ proprio il fattore leadership a condizionare quindi il ruolo e a rendere quindi fondamentali le capacità di resistenza psicologica.
Indubbio appare anche come anche portieri con esperienze importanti, quali Alberto Fontana del Novara Calcio o Remo Quadrelli, abbiano risposto che il ruolo lo hanno scelto loro e che li appaga.
Interessante è l’analisi fatta da Fontana riguardo al suo volere fortemente la porta; egli ha cercato una società che lo facesse giocare proprio in quel ruolo.
Altrettanto interessante appare il fatto che entrambi i portieri citati, reagiscano ad eventuali situazioni di fiducia o sfiducia da parte della difesa, mediante un’apparente calma, tale da non far percepire esaltazione o disagio.
Dall’analisi del questionario restituito da Fontana appare anche evidente il discorso della leadership nel rapporto tra portiere e allenatore. L’atleta torinese afferma infatti che ha confronti con il proprio tecnico costanti sulle situazioni difensive.
Meno unanime e dipendente dal livello di gioco appare invece l’opinione riguardo all’uso delle tecniche di miglioramento mediante analisi video.
E’ comunque parere unanime, per atleti di più alto livello, che l’analisi video serva per capire gli errori e migliorare, oltre che per prevenire certe situazioni standard che mettono in atto le squadre avversarie in determinati frangenti dell’incontro.
IDEE E CONSIDERAZIONI PER LO SVILUPPO DELLA PROGRESSIONE DIDATTICA
Partendo da quanto esposto nei paragrafi precedenti e sulla base della mia personale esperienza, posso quindi concludere che la scelta del portiere possa essere fatta semplicemente osservando gli atleti lavorare nel gruppo e notando quale sarà l’atleta che emerge a livello di leadership.
Per realizzare tale ricerca sarà mio compito notare soprattutto quale sarà il giovane che andrà a recuperare la palla per primo, che tenterà di organizzare le squadre prima di un gioco, o che più semplicemente sceglierà di andare a giocare in porta.
Il secondo passo sarà sicuramente quello di vedere come colui che ha assunto il ruolo di portiere si comporta tra i pali.
Si noteranno da subito le doti di coraggio e reattività.
A tal proposito voglio riportare un’esperienza personale, vissuta durante la fase provinciale del campionato studentesco maschile di pallamano.
Il portiere della mia squadra, selezionato dal collega di Educazione Fisica perché giocatore di calcio, durante la gara ha riassunto tutte le doti sopra esposte.
Ha adattato il suo stile di parata alle situazioni che gli si presentavano dinanzi. Evento molto raro per un portiere di calcio è l’uscita a pelle d’orso, cosa che lo studente ha invece messo in atto dopo un semplice confronto con me nel corso dell’intervallo tra un tempo e l’altro.
Si può dire che la leadership del ragazzo ha dato fiducia all’intero gruppo, che per la prima volta affrontava una gara di pallamano.
Prima ancora di specializzare, penso sia opportuno fornire al giovane atleta dei video non commentati, semplicemente rallentati, che mettano in evidenza gli stili di parata di portieri di alto o basso livello.
A tal proposito vorrei citare le parole di Nicolò Galli, mio allievo a scuola, portiere del Verbania Calcio e nipote dell’ex estremo difensore della nazionale italiana di calcio Giovanni Galli.
Il ragazzo, nel questionario afferma che come tutti i bambini aveva un idolo, nel suo caso Gigi Buffon, e poi ancora dice che ha scelto il ruolo di portiere spinto dalla voglia di diventare, come il nonno, il portiere della nazionale di calcio.
Queste frasi sottolineano come avere dei modelli sia importante, ecco quindi che si può parlare di fare analisi video anche con atleti di giovanissima età senza voler correggere un gesto tecnico o voler vincolare, ma semplicemente con lo scopo di far innamorare ancor più del ruolo coloro che lo scelgono attraverso quello che è il sogno di ogni bambino: diventare più forte del suo idolo.
La specializzazione convengo debba iniziare tra gli 11 e i 12 anni di età, una volta che l’atleta abbia sviluppato in buona parte le proprie capacità coordinative ed inizi a sviluppare in pieno quelle condizionali.
La scelta dell’età della specializzazione non è casuale, in quanto a questa età non esistono ancora atleti in grado di sviluppare tiri di elevata potenza e quindi si può tranquillamente lavorare sugli aspetti di autostima necessari al ruolo, senza che nell’atleta possa subentrare la paura di insuccesso.
Iniziando a stabilizzare lo stile personale di parata a questa età, si riuscirà quindi a correggere sin da subito l’eventuale errore ed a migliorare continuamente l’atleta.
Avendo sviluppato sin dall’avvicinamento alla disciplina il concetto di analisi video, sarà anche semplice fare in modo di correggere eventuali errori mediante un’analisi della prestazione in gara, che metta in evidenza i punti deboli e quelli di forza.
L’analisi dei video servirà all’atleta per assumere la consapevolezza delle esercitazioni che andranno proposte.
La tecnica di analisi video è stata utilizzata durante lo stage organizzato a Biella per lo sviluppo della progressione didattica.
Tornando alla programmazione e facendo riferimento alle risposte dei questionari, si ritiene opportuno programmare almeno una seduta di allenamento settimanale dedicata al portiere. La durata di tale allenamento varierà dall’ora e mezza alle due e vedrà coinvolti a turno anche gli altri elementi del team.
LA PROGRESSIONE DIDATTICA
La progressione didattica realizzata vuole sottolineare le basi di partenza per la formazione dei portieri.
Per la sua realizzazione sono stati coinvolti i tre portieri della società 3S Luserna Rebecca, Lucrezia e Ruben, che hanno apprezzato il fatto di potersi rivedere dopo l’allenamento ed hanno confermato da subito la validità dell’analisi video.
La progressione è volutamente svolta sotto forma video, onde dare da subito l’idea degli obiettivi che vengono posti.
Il lavoro è svolto in tre parti, ciascuna delle quali è suddivisa in riscaldamento specifico, stretching, lavoro tecnico specifico.
La prima parte tende ad analizzare la fase di posizione e di avvio al ruolo, mediante quelli che sono i gesti base segmentari del portiere. Tali esercitazioni sono puramente indicative e possono essere svolte in parte in ambienti di limitate dimensioni e senza il continuo utilizzo della porta.
La seconda parte prende in considerazione il lavoro di spinta, sottolineando come tale esercitazione possa anch’essa essere svolta anche in ambienti di spazio limitato (ad esempio stanze o corridoi del palasport).
La terza parte è invece preliminare al lavoro per la rimessa rapida ed è svolta in palestra nella metà campo in cui non lavora la squadra.
Lo sviluppo delle esercitazioni di rimessa veloce, unitamente a quelle di contropiede, fa invece parte del lavoro che il portiere deve svolgere in allenamenti mirati con l’intera squadra e pertanto non è stato inserito nella progressione didattica.
ALLEGATI
Caro collega,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano maggiori.
Ti prego inoltre di voler sottoporre il questionario inerente gli atleti ai portieri della tua squadra in modo che io possa ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la mia ricerca.
Ti prego di voler restituire i questionari entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data nella quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale (simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
e-mail: silugl@tin.it
Questionario Tecnici
Nome _______________________________
Cognome ____________________________
Sport ________________________________
Restituendo questo questionario autorizzo il trattamento dei dati personali in esso contenuti ai fini della ricerca del signor Simone Lugli
1. Come sceglieresti il portiere?
2. Quale caratteristica fondamentale deve avere secondo te il portiere?
3. A che età inizieresti a specializzare un giovane portiere?
4. Ritieni che le caratteristiche di un portiere donna debbano essere differenti da quelle di un portiere uomo e perché?
5. Un giorno il tuo portiere ti dice di voler cambiare ruolo, come agiresti?
6. In che misura faresti allenare separatamente il portiere dalla squadra e con la squadra (indicare a seconda dei periodi della stagione)?
7. Perché?
8. Ritieni differenti le caratteristiche di un portiere di pallamano, hockey ghiaccio, calcio, calcio a 5 e perché?
9. Ritieni utile far lavorare il portiere da solo su dei video da te realizzati per migliorarne alcune capacità?
10. Usi tale tecnica e come?
11. Ritieni sia importante in allenamento ed in gara avere portieri che si equivalgono o uno migliore dell’altro e perché?
Caro portiere,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano maggiori.
Ti prego di volermi fornire risposta al questionario allegato in modo che io possa ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la mia ricerca.
Ti prego di voler restituire il questionario entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data nella quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale (simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
e-mail: silugl@tin.it
Questionario Atleti
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Sport ________________________________
Anno di nascita ________________________
Restituendo questo questionario autorizzo il trattamento dei dati personali in esso contenuti ai fini della ricerca del signor Simone Lugli
1. A che età hai iniziato a giocare?
2. Sei ancora in attività?
3. Hai subito scelto questo ruolo e perchè?
4. Come sei stato indirizzato a questo ruolo, se non lo hai scelto tu?
5. Hai mai pensato di cambiare ruolo e perché?
6. Quale caratteristica del tuo allenatore pensi ti abbia portato a mantenere questo ruolo nel tempo?
7. Ritieni importante sentire la fiducia della difesa?
8. Come reagisci alle situazioni di fiducia e sfiducia della difesa?
9. Come ti rapporti con il tuo tecnico in panchina e durante la settimana?
10. Come pensi che il capo allenatore debba favorire il tuo inserimento nel gruppo durante il lavoro collettivo?
11. In che modo ti rapporti con il tecnico dopo un allenamento o dopo una partita?
12. Fai analisi video e se si come, se no spiega se ti potrebbe essere utile.
13. Come ti relazioni con i compagni di squadra nel tuo stesso ruolo (allenamento e partita)?
L’idea di produrre una progressione didattica per il portiere di pallamano non è nuova, ma quello che in questo project work verrà sviluppato vuole essere una sperimentazione valutando anche ciò che accade all’esterno del mondo dell’handball.
In questo lavoro intendo partire dalla base di atleti e di tecnici che risponderanno ai questionari allegati, dalla cui elaborazione avrà luogo lo sviluppo definitivo di una breve progressione didattica.
Il lavoro non vuole quindi essere unicamente un elenco di esercitazioni, ma nasce dall’esigenza di mettere al centro dell’attenzione l’atleta e le sue capacità. E’ infatti compito del tecnico mettere al centro delle attenzioni l’atleta in quanto questo è alla base delle relazioni tra me e l’altro. “Secondo Hegel l’uomo è sociale perche la sua identità è legata al riconoscimento da parte dell’altro. Ciascuno mette addirittura in una lotta mortale la propria vita perché e purchè l’altro, gli altri lo riconoscano” ed anche perché “se si riconosce la centralità della relazione tra il soggetto e l’educatore il cuore della pedagogia non si colloca né nella teoresi né nella poiesi, ma nella razionalità pratica” ovvero nell’agire bene in situazione. Siccome però quest’ultimo evento non prescinde dalla conoscenza teorica, dalla conoscenza data dall’esperienza, si potranno sì utilizzare gli altri due tipi di razionalità classica, prestando però molta attenzione al loro utilizzo nella situazione specifica data dall’unicità del soggetto o dei soggetti che si hanno di fronte.
Non sempre infatti ciò che è teoricamente giusto o ha sempre funzionato, può funzionare nel caso specifico che è invece unico.
Troppo spesso, soprattutto nelle società italiane meno organizzate, il portiere è poco seguito, senza però che i tecnici diminuiscano le aspettative su di esso. Questa situazione è stata da me spesso osservata negli anni in cui ho avuto la possibilità di allenare ed a volte ero proprio io, a dovermi mettere in gioco quale preparatore dei portieri per evitare ciò che una situazione di percezione d’abbandono da parte dell’atleta spesso comporta: tensioni inutili ed evitabili tra tecnico e atleti.
Durante la mia carriera di allenatore ho pure osservato che molte volte la squadra non ha fiducia in quello che è l’ultimo baluardo difensivo ed il primo attaccante, sebbene il portiere sia stato accuratamente scelto dal tecnico sulla base di determinati parametri.
In questo lavoro si vorrebbero quindi se non evitare totalmente, quantomeno diminuire tali spiacevoli situazioni.
E’ inoltre noto che, soprattutto a livello base, siano trascurati alcuni accorgimenti che potrebbero rendere il portiere migliore di quanto non possa essere per sue caratteristiche antropometriche.
L’uso del tuffo sullo stile del portiere di calcio potrebbe in effetti risultare utile in alcuni casi, quali ad esempio quelli di portieri di bassa statura e che quindi fanno molta fatica a raggiungere gli angoli opposti alla loro posizione, ma molto più utile potrebbe risultare il recupero palla dopo una parata con palla rimbalzante o rotolante nell’area di porta, per fare ciò credo potrebbe essere utile sfruttare anche conoscenze e competenze proprie della disciplina del calcio.
Ritengo inoltre che l’uso delle tecniche fin qui esposte possa contribuire ad aumentare l’autostima del portiere e con questa anche il necessario rapporto di fiducia che si deve instaurare con i giocatori di campo ed il tecnico.
Essenza della pallamano è infatti il lanciare, il correre e l’intercettare, ma per un portiere il correre si trasforma in qualità differenti e tipiche proprio del recupero della palla nel modo più efficace possibile.
Nelle pagine che seguono saranno quindi analizzate le osservazioni emerse in sede di ricerca, per poi giungere a delle conclusioni comuni che possano permettere lo svolgimento di una progressione didattica che sia il più completa possibile e che possa quindi abbracciare più filosofie di gioco possibili.
Non saranno invece troppo esaminate le parti di preparazione fisica del portiere, che invece sono e restano specifiche del singolo sport e principalmente funzione della frequenza e del tipo di parata.
A tal proposito potrebbe essere infatti importante valutare di fare un analisi delle fonti energetiche a livello muscolare, impegnate dai portieri nei rispettivi sport praticati ed un'analisi accurata dei distretti muscolari impegnati nell'azione tecnica che risulta necessaria per contrastate determinate azioni avversarie. Ovvero, per esempio, un portiere di calcio ha, fra le altre, una caratteristica peculiare: il tempismo dell'uscita su cross, presa alta, e su i piedi dell'avversario dunque utilizzo di distretti muscolari specifici; il portiere di pallamano non ha l'uscita sui piedi dell'attaccante ma un'uscita a pelle d'orso o mezza pelle d'orso con l'interessamento di distretti muscolari che si sono deputati alla traslocazione in avanti, ma anche ad una azione verso l'alto dunque, facendo un'analisi più approfondita, in comune hanno solo un'azione coordinativa raffinata a livello di sistema nervoso: nella scelta del tempo esecutivo ma non assonanze di esecuzione meccanica simili e contemporanee.
Da questi esempi si nota come, volendo troppo approfondire i singoli gesti tecnici, il tempo necessario per lo svolgimento del lavoro risulterebbe eccessivo e pertanto si è scelto di limitarsi alla sola realizzazione della progressione didattica tesa all’insegnamento corretto del gesto tecnico da utilizzarsi nelle diverse situazioni di parata, oltre che naturalmente ad alcuni accorgimenti tattici tali da migliorare la collaborazione con i giocatori di campo.
La valutazione di quanto può accadere in altri sport, potrebbe permettere di giungere a delle idee utilizzabili nella costruzione delle esercitazioni tipiche di un allenamento per portieri.
I QUESTIONARI E IL LAVORO DI INDAGINE PERSONALE SUL CAMPO
L’idea di realizzare un questionario, con domande comuni a tutti gli sport, è nata dall’esigenza effettiva di stabilire punti di partenza comuni a più discipline, salvo poi metterne in evidenza anche le specificità mediante un minimo di esperienza visiva sul campo, sia per quanto riguarda le tecniche di allenamento, sia per quanto riguarda altri aspetti del ruolo.
I questionari, preceduti da lettera di presentazione, sono stati realizzati con domande aperte e inviati a portieri e tecnici delle discipline di pallamano, calcio a cinque, hockey ghiaccio e calcio.
Va sottolineato come si sia fatta la scelta di utilizzare domande aperte, a volte generiche ed a volte specifiche, in modo tale da percepire e raccogliere le opinioni personalizzate.
Il lavoro di sintesi, è stato quindi piuttosto elaborato, ma ha permesso di giungere a delle conclusioni tali da realizzare un lavoro più approfondito.
Unito al lavoro di raccolta dei questionari c’è stato da parte mia un approfondimento sul campo.
Ho infatti avuto la possibilità di assistere personalmente ad allenamenti di Sabatino Nese, preparatore dei portieri del Novara Calcio, e dell’HC Varese presso il pala ghiaccio della città lombarda.
Al termine della gara di Champions League tra Kadetten e Montpellier, ho inoltre ottenuto un’intervista con Remo Quadrelli, portiere della nazionale svizzera di pallamano.
Dall’analisi dei questionari restituiti appare sin da subito evidente, come nella specificità del ruolo sia fondamentale che il portiere abbia grandi doti psicologiche e possa presentare leadership sulla difesa.
Altra caratteristica comune a tutte le discipline appare evidente che sia il fatto che il portiere non sia più scelto veramente dal tecnico, ma che si “scelga da solo”.
Per meglio chiarire questo concetto, tutti i tecnici e gli atleti intervistati sono concordi con il fatto che il ruolo del portiere si specializzi sin dalla giovane età in quanto non sono molti coloro che scelgono di giocare a difesa della porta.
Da tale analisi, approfondendo il problema, si può senza dubbio affermare che la scelta del ruolo è solitamente determinata dalla necessità di uno stare bene con se stessi, per l’appunto un divertirsi, tra i pali.
Questo stare bene con se stessi è parte fondamentale della pedagogia e della razionalità classica.
La scelta di fare il portiere, dalle mie osservazioni appare evidente nascere, oltre che da un’innata capacità di leadership, anche dalla necessità di voler raggiungere una posizione da leader all’interno del gruppo.
E’ proprio il fattore leadership a condizionare quindi il ruolo e a rendere quindi fondamentali le capacità di resistenza psicologica.
Indubbio appare anche come anche portieri con esperienze importanti, quali Alberto Fontana del Novara Calcio o Remo Quadrelli, abbiano risposto che il ruolo lo hanno scelto loro e che li appaga.
Interessante è l’analisi fatta da Fontana riguardo al suo volere fortemente la porta; egli ha cercato una società che lo facesse giocare proprio in quel ruolo.
Altrettanto interessante appare il fatto che entrambi i portieri citati, reagiscano ad eventuali situazioni di fiducia o sfiducia da parte della difesa, mediante un’apparente calma, tale da non far percepire esaltazione o disagio.
Dall’analisi del questionario restituito da Fontana appare anche evidente il discorso della leadership nel rapporto tra portiere e allenatore. L’atleta torinese afferma infatti che ha confronti con il proprio tecnico costanti sulle situazioni difensive.
Meno unanime e dipendente dal livello di gioco appare invece l’opinione riguardo all’uso delle tecniche di miglioramento mediante analisi video.
E’ comunque parere unanime, per atleti di più alto livello, che l’analisi video serva per capire gli errori e migliorare, oltre che per prevenire certe situazioni standard che mettono in atto le squadre avversarie in determinati frangenti dell’incontro.
IDEE E CONSIDERAZIONI PER LO SVILUPPO DELLA PROGRESSIONE DIDATTICA
Partendo da quanto esposto nei paragrafi precedenti e sulla base della mia personale esperienza, posso quindi concludere che la scelta del portiere possa essere fatta semplicemente osservando gli atleti lavorare nel gruppo e notando quale sarà l’atleta che emerge a livello di leadership.
Per realizzare tale ricerca sarà mio compito notare soprattutto quale sarà il giovane che andrà a recuperare la palla per primo, che tenterà di organizzare le squadre prima di un gioco, o che più semplicemente sceglierà di andare a giocare in porta.
Il secondo passo sarà sicuramente quello di vedere come colui che ha assunto il ruolo di portiere si comporta tra i pali.
Si noteranno da subito le doti di coraggio e reattività.
A tal proposito voglio riportare un’esperienza personale, vissuta durante la fase provinciale del campionato studentesco maschile di pallamano.
Il portiere della mia squadra, selezionato dal collega di Educazione Fisica perché giocatore di calcio, durante la gara ha riassunto tutte le doti sopra esposte.
Ha adattato il suo stile di parata alle situazioni che gli si presentavano dinanzi. Evento molto raro per un portiere di calcio è l’uscita a pelle d’orso, cosa che lo studente ha invece messo in atto dopo un semplice confronto con me nel corso dell’intervallo tra un tempo e l’altro.
Si può dire che la leadership del ragazzo ha dato fiducia all’intero gruppo, che per la prima volta affrontava una gara di pallamano.
Prima ancora di specializzare, penso sia opportuno fornire al giovane atleta dei video non commentati, semplicemente rallentati, che mettano in evidenza gli stili di parata di portieri di alto o basso livello.
A tal proposito vorrei citare le parole di Nicolò Galli, mio allievo a scuola, portiere del Verbania Calcio e nipote dell’ex estremo difensore della nazionale italiana di calcio Giovanni Galli.
Il ragazzo, nel questionario afferma che come tutti i bambini aveva un idolo, nel suo caso Gigi Buffon, e poi ancora dice che ha scelto il ruolo di portiere spinto dalla voglia di diventare, come il nonno, il portiere della nazionale di calcio.
Queste frasi sottolineano come avere dei modelli sia importante, ecco quindi che si può parlare di fare analisi video anche con atleti di giovanissima età senza voler correggere un gesto tecnico o voler vincolare, ma semplicemente con lo scopo di far innamorare ancor più del ruolo coloro che lo scelgono attraverso quello che è il sogno di ogni bambino: diventare più forte del suo idolo.
La specializzazione convengo debba iniziare tra gli 11 e i 12 anni di età, una volta che l’atleta abbia sviluppato in buona parte le proprie capacità coordinative ed inizi a sviluppare in pieno quelle condizionali.
La scelta dell’età della specializzazione non è casuale, in quanto a questa età non esistono ancora atleti in grado di sviluppare tiri di elevata potenza e quindi si può tranquillamente lavorare sugli aspetti di autostima necessari al ruolo, senza che nell’atleta possa subentrare la paura di insuccesso.
Iniziando a stabilizzare lo stile personale di parata a questa età, si riuscirà quindi a correggere sin da subito l’eventuale errore ed a migliorare continuamente l’atleta.
Avendo sviluppato sin dall’avvicinamento alla disciplina il concetto di analisi video, sarà anche semplice fare in modo di correggere eventuali errori mediante un’analisi della prestazione in gara, che metta in evidenza i punti deboli e quelli di forza.
L’analisi dei video servirà all’atleta per assumere la consapevolezza delle esercitazioni che andranno proposte.
La tecnica di analisi video è stata utilizzata durante lo stage organizzato a Biella per lo sviluppo della progressione didattica.
Tornando alla programmazione e facendo riferimento alle risposte dei questionari, si ritiene opportuno programmare almeno una seduta di allenamento settimanale dedicata al portiere. La durata di tale allenamento varierà dall’ora e mezza alle due e vedrà coinvolti a turno anche gli altri elementi del team.
LA PROGRESSIONE DIDATTICA
La progressione didattica realizzata vuole sottolineare le basi di partenza per la formazione dei portieri.
Per la sua realizzazione sono stati coinvolti i tre portieri della società 3S Luserna Rebecca, Lucrezia e Ruben, che hanno apprezzato il fatto di potersi rivedere dopo l’allenamento ed hanno confermato da subito la validità dell’analisi video.
La progressione è volutamente svolta sotto forma video, onde dare da subito l’idea degli obiettivi che vengono posti.
Il lavoro è svolto in tre parti, ciascuna delle quali è suddivisa in riscaldamento specifico, stretching, lavoro tecnico specifico.
La prima parte tende ad analizzare la fase di posizione e di avvio al ruolo, mediante quelli che sono i gesti base segmentari del portiere. Tali esercitazioni sono puramente indicative e possono essere svolte in parte in ambienti di limitate dimensioni e senza il continuo utilizzo della porta.
La seconda parte prende in considerazione il lavoro di spinta, sottolineando come tale esercitazione possa anch’essa essere svolta anche in ambienti di spazio limitato (ad esempio stanze o corridoi del palasport).
La terza parte è invece preliminare al lavoro per la rimessa rapida ed è svolta in palestra nella metà campo in cui non lavora la squadra.
Lo sviluppo delle esercitazioni di rimessa veloce, unitamente a quelle di contropiede, fa invece parte del lavoro che il portiere deve svolgere in allenamenti mirati con l’intera squadra e pertanto non è stato inserito nella progressione didattica.
ALLEGATI
Caro collega,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano maggiori.
Ti prego inoltre di voler sottoporre il questionario inerente gli atleti ai portieri della tua squadra in modo che io possa ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la mia ricerca.
Ti prego di voler restituire i questionari entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data nella quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale (simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
e-mail: silugl@tin.it
Questionario Tecnici
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1. Come sceglieresti il portiere?
2. Quale caratteristica fondamentale deve avere secondo te il portiere?
3. A che età inizieresti a specializzare un giovane portiere?
4. Ritieni che le caratteristiche di un portiere donna debbano essere differenti da quelle di un portiere uomo e perché?
5. Un giorno il tuo portiere ti dice di voler cambiare ruolo, come agiresti?
6. In che misura faresti allenare separatamente il portiere dalla squadra e con la squadra (indicare a seconda dei periodi della stagione)?
7. Perché?
8. Ritieni differenti le caratteristiche di un portiere di pallamano, hockey ghiaccio, calcio, calcio a 5 e perché?
9. Ritieni utile far lavorare il portiere da solo su dei video da te realizzati per migliorarne alcune capacità?
10. Usi tale tecnica e come?
11. Ritieni sia importante in allenamento ed in gara avere portieri che si equivalgono o uno migliore dell’altro e perché?
Caro portiere,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano maggiori.
Ti prego di volermi fornire risposta al questionario allegato in modo che io possa ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la mia ricerca.
Ti prego di voler restituire il questionario entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data nella quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale (simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
e-mail: silugl@tin.it
Questionario Atleti
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Cognome ____________________________
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Anno di nascita ________________________
Restituendo questo questionario autorizzo il trattamento dei dati personali in esso contenuti ai fini della ricerca del signor Simone Lugli
1. A che età hai iniziato a giocare?
2. Sei ancora in attività?
3. Hai subito scelto questo ruolo e perchè?
4. Come sei stato indirizzato a questo ruolo, se non lo hai scelto tu?
5. Hai mai pensato di cambiare ruolo e perché?
6. Quale caratteristica del tuo allenatore pensi ti abbia portato a mantenere questo ruolo nel tempo?
7. Ritieni importante sentire la fiducia della difesa?
8. Come reagisci alle situazioni di fiducia e sfiducia della difesa?
9. Come ti rapporti con il tuo tecnico in panchina e durante la settimana?
10. Come pensi che il capo allenatore debba favorire il tuo inserimento nel gruppo durante il lavoro collettivo?
11. In che modo ti rapporti con il tecnico dopo un allenamento o dopo una partita?
12. Fai analisi video e se si come, se no spiega se ti potrebbe essere utile.
13. Come ti relazioni con i compagni di squadra nel tuo stesso ruolo (allenamento e partita)?
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